Dal macro al micro. Da una parte l'attenzione mediatica per alcuni recenti processi per riciclaggio – nei quali vengono contestati trasferimenti milionari -; dall'altra persone che finiscono in aula per questioni di poche decine di euro. E' il caso di una donna, accusata di essersi impossessata in più occasioni delle Smac Card di due colleghe di lavoro, sottraendole dalle loro borse. Con le carte – secondo gli inquirenti - avrebbe effettuato piccoli pagamenti presso un bar ed una pasticceria. In totale meno di 60 euro. Un fatto praticamente insignificante; tanto che le stesse parti offese hanno scelto di non costituirsi parte civile. L'imputata è chiamata comunque a rispondere di reati quali furto ed uso improprio di strumenti di pagamento. Oggi la prima udienza, davanti al Giudice Battaglino.
La Difesa, dopo aver premesso di avere in precedenza predisposto un'istanza di verifica di legittimità costituzionale, ha tuttavia sollecitato un rinvio. Ha ricordato infatti come il Consiglio Grande e Generale abbia recentemente affrontato in prima lettura un progetto di legge di riforma del processo penale; che prevede fra le altre cose – in casi simili – l'improcedibilità per la “particolare tenuità” del fatto. Si tratterebbe di una risposta efficace alle esigenze di economicità dell'attività del Tribunale; spesso “ingolfato” da processi di questo tipo, che pesano, inevitabilmente, anche a livello di costi. L'avvocato della donna ha dunque proposto di attendere l'approvazione della Legge: uno dei pilastri del “pacchetto giustizia” proposto dalla Segreteria di Stato. Nessuna opposizione da parte della Procura del Fisco; il Commissario della Legge ha infine accolto la richiesta.