La condanna al massimo della pena per truffa aggravata e un risarcimento di 76.731.000 euro, con gli interessi, per il danno patrimoniale, più altri 5 milioni per i danni morali, oltre a tutte le spese legali. Queste le richieste complessive delle parti civili, Iss, Fondiss ed Eccellentissima Camera, nell'udienza del Processo all'ex Direttore di Banca Cis Daniele Guidi che è arrivato alle conclusioni.
A sostenere le ragioni dell'Istituto Sicurezza Sociale, l'avvocato Alberto Selva; Sabrina Bernardi e Simona Ugolini – dell'Avvocatura dello Stato – hanno rappresentato Fondiss, ed insieme all'avvocato Moreno Maresi anche l'Eccellentissima Camera. L'Avvocatura dello Stato e Maresi hanno inoltre chiesto una provvisionale di 19 milioni di euro circa che equivale a ciò che lo Stato ha già effettivamente versato, con un piano di ammortamento che terminerà nel 2029, per ripianare il buco dei 60 milioni e 824 mila euro spariti dal fondo pensioni e quello da 15 milioni e 907mila euro in Fondiss. La provvisionale richiesta dall'avvocato Alberto Selva, per l'Iss, è pari invece all'intero danno subito dal Fondo Pensioni, primo pilastro.
Nella prossima udienza, in calendario il 23 marzo, previste le richieste delle altre parti civili – e cioè la Società di Gestione di ciò che è rimasto di Banca Cis e la società di Segregazione dei Fondi Pensione – ed anche la requisitoria del Procuratore del Fisco Giorgia Ugolini e l'arringa dell'avvocato Fabio Federico, difensore di Guidi. Nella stessa giornata potrebbe arrivare la sentenza del giudice Adriano Saldarelli ma è già stata calendarizzata un'altra possibile udienza per il 13 aprile qualora il verdetto dovesse slittare.