Il vaccino russo non è ancora riuscito a entrare nelle grazie dell'Europa e dell'Italia. Senza il riconoscimento di Ema e Aifa, i due enti regolatori del farmaco, i Russi non possono accedere praticamente a nessuna attività nella penisola. L'ultimo caso che ha creato polemica è la sfilata di Pitti Uomo a Firenze, dall'11 al 13 gennaio: “Un grave danno economico l'assenza dei buyer russi - accusa Gino Sabatini, presidente della Camera di Commercio delle Marche – questa è una questione nazionale. Il riconoscimento dello Sputnik da parte dell'Italia sarebbe un grande primo passo verso un mercato decisivo per la moda”. Sullo stesso argomento è intervenuta anche la deputata marchigiano di Fratelli d'Italia, Lucia Albano, che in un'interrogazione al ministro della Salute Speranza ha chiesto di intervenire “sul tema degli ingressi dalla Russia e del vaccino Sputnik, trovando una soluzione al più presto”.
La questione interessa anche i sammarinesi e gli italiani residenti sul Titano vaccinati con il siero russo, dal momento che il 28 febbraio scadrà l'esenzione loro concessa. Così, senza sperare in ulteriori proroghe, il Comites di San Marino è andato dritto al sodo e ha organizzato una raccolta firme al centro commerciale Atlante, appena conclusa, per chiedere al governo italiano di riconoscere lo Sputnik. Un'esigenza ribadita da più voci.
"Dai nostri concittadini italiani - illustra Alessandro Amadei, presidente del Comites di San Marino -, ma anche da quelli sammarinesi, che non ritengono giusto inocularsi delle dosi di vaccino diverso dallo Sputnik. Quest'ultimo ha un alto tasso di efficacia, è stato provato scientificamente, e un basso tasso di eventi avversi. Sarà un sollecito importante che daremo al Governo italiano. Pensiamo che il riconoscimento dello Sputnik possa avvenire in tempi brevi". Con l'accoglimento di questa petizione, i vaccinati Sputnik potrebbero circolare liberamente in Italia e accedere alle diverse attività e servizi aperti al pubblico.
Nel video l'intervista Alessandro Amadei, presidente del Comites di San Marino