Perquisizioni a catena in sei città del nord, nelle abitazioni e negli uffici dei vertici vecchi e nuovi del calzaturificio Valleverde, per l'indagine del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Rimini sul fallimento della Spes Spa e ora anche della Valleverde Srl. Per quest'ultima, che avrebbe dovuto gestire gli asset dell'azienda di Coriano di Rimini, è stato invece chiesto il fallimento il 19 gennaio. Protestano i 130 dipendenti del calzaturificio, anche sotto casa del curatore fallimentare, e i nuovi manager li appoggiano contro il sequestro giudiziario dell'azienda in esecuzione a fine mese, ma la preoccupazione di Gdf e Procura è che i lavoratori abbiano avuto informazioni fuorvianti e che vengano strumentalizzati. Secondo i finanzieri, attraverso un intreccio societario e l'utilizzo strumentale del concordato preventivo sono stati sottratti all'azienda almeno 10 milioni di euro. Sono sette gli imprenditori e manager che il pm Luca Bertuzzi ha iscritto nel registro degli indagati per bancarotta. Tra questi Armando Arcangeli, fondatore dell'originaria Valleverde Spa e ideatore dello slogan che invitava a "camminare in una Valleverde", e il direttore generale Antonio Gentile che poi ha assunto l'incarico di liquidatore della Spes, la società in cui si era trasformata la prima Spa e che avrebbe dovuto traghettare lo storico calzaturificio verso il concordato preventivo. Tra gli indagati anche manager e imprenditori che, con la Valleverde Srl appositamente costituita, avevano ottenuto in gestione gli asset in affitto dalla Spes, che con il ricavato avrebbe dovuto ripianare i debiti come da omologa del concordato. Nella Srl sono indagati l'amministratore Enrico Visconti, residente a Desenzano del Garda; Ernesto Bertola, di Brescia; David Beruffi, di Castiglione delle Stiviere, responsabile finanziario. Indagato anche Raffale Piacente, di Roma, e una dipendente della Srl. Nelle perquisizioni in case e uffici - nelle province di Brescia, Mantova, Milano, Rimini (anche a Coriano) e Roma, quindi non solo del nord - i militari hanno sequestrato documenti e materiale informatico. L'affitto d'azienda per la gestione del calzaturificio e del magazzino, produzione e marchio compresi, che doveva servire a ripagare i debiti della Spes, non è stato mai pagato dalla nuova Valleverde Srl: secondo la Gdf era tutto programmato, con accordi, tanto che una denuncia di truffa della nuova gestione contro la vecchia, accusata di aver fatto sparire parte del magazzino, è considerata artificiosa dalla Guardia di finanza. La nuova gestione sostiene che la sparizione del magazzino avrebbe fermato il pagamento del canone, ma secondo la Procura sarebbe solo un marchingegno escogitato per dirottare denaro verso altre società. I lavoratori sono senza stipendio da tre mesi e protestano convinti delle ragioni dei nuovi vertici e i manager oggi, in una risposta alla lettera aperta dei dipendenti contro il sequestro giudiziario, protestano pure contro l'esecuzione del provvedimento, previsto sia per i negozi sparsi in Italia sia per il complesso aziendale di Coriano.
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