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Viserba: parrucchiera trasforma il suo appartamento in un salone di bellezza

12 feb 2014
Viserba: parrucchiera trasforma il suo appartamento in un salone di bellezza
Viserba: parrucchiera trasforma il suo appartamento in un salone di bellezza
Aveva trasformato l’appartamento in una sorta di piccolo salone di bellezza, dove portare avanti la sua attività di parrucchiera e in qualche caso anche di estetista. Un’attività abusiva portata alla luce dal personale della Polizia Municipale in servizio al Distaccamento di Viserba che ha sanzionato una 38enne sorpresa ad esercitare il servizio di parrucchiera ed estetista senza le autorizzazioni e in violazione alle norme che regolano l’esercizio nelle abitazioni private.
Proprio il fatto che si trattasse di un’abitazione privata ha reso difficile l’azione degli agenti che hanno controllato, anche in borghese, il via vai dall’edificio e sono riusciti ad individuare alcuni clienti, uno dei quali è stato sorpreso proprio mentre stava beneficiando di un trattamento. Per la donna è scattata una sanzione di 700 euro complessivi per aver praticato l’attività senza essere in possesso di licenza e per aver violato il regolamento comunale per l’esercizio dell’attività di acconciatura ed estetista, non rispettando i requisiti igienico sanitari previsti.
“Questa attività della Polizia Municipale rientra nell’ambito del protocollo d’intesa sottoscritto con CNA e Confartigianato – sottolinea l’assessore alla Polizia Municipale e alle attività economiche Jamil Sadegholvaad – che tenta di contrastare un fenomeno largamente diffuso sul territorio e che gli operatori del settore segnalano continuamente. Sempre più persone, spinte anche dalla crisi economica, si improvvisano nella professione, con più o meno competenze, fornendo prestazioni a domicilio del cliente o nella propria abitazione. Un fenomeno che da una parte alimenta forme di concorrenza illegittima e l’evasione fiscale, mentre dall’altra espone i consumatori a rischi legati a mancanze dal punto di vista sanitario, o più semplicemente dovuti ad una preparazione inadeguata o all’utilizzo di prodotti di dubbia provenienza e scarsa qualità”.

SB

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