Condanna per comportamento antisindacale per l'editore del quotidiano 'La Voce di Romagna', Giovanni Celli e annullamento del licenziamento e reintegro del giornalista Paolo Facciotto, membro del comitato di redazione del giornale.
E' quanto stabilito dal giudice del Lavoro del Tribunale di Rimini, cui aveva presentato ricorso la presidente dell'Associazione Stampa dell'Emilia-Romagna, Serena Bersani. Nel dettaglio, si legge in una nota dell'Aser, Celli legale rappresentante della 'Editrice La Voce' che edita il quotidiano 'La Voce di Romagna', "è stato condannato per condotta antisindacale ai sensi dell'articolo 28" dello Statuto dei Lavoratori. La ricorrente - assistita dagli avvocati Alberto Piccinini del Foro di Bologna, Gianni Scenna e Massimiliano Gessaroli del Foro di Rimini - aveva contestato "l'antisindacalità del licenziamento del giornalista della 'Voce', Paolo Facciotto, membro del comitato di redazione, non solo per motivi di forma" come la mancata richiesta del nulla osta all'Associazione di stampa competente "ma, soprattutto, perché si riteneva che l'estromissione del collega fosse stata determinata dalla sua attività sindacale in redazione in seguito al mancato pagamento di molte mensilità, conflittuale con l'editore e ampiamente documentata". Il giudice del Lavoro di Rimini, Antonio Stanislao Fiduccia - prosegue la nota - ha accertato "la condotta antisindacale posta in essere dalla 'Editrice La Voce'" e ha ordinato "al legale rappresentante della società Giovanni Celli 'di cessare immediatamente dal comportamento illegittimo e di rimuoverne gli effetti'. Pertanto - si legge ancora - dichiara nullo e inefficace il licenziamento di Paolo Facciotto e 'ne riordina l'immediata integrazione nel posto di lavoro'".
E' quanto stabilito dal giudice del Lavoro del Tribunale di Rimini, cui aveva presentato ricorso la presidente dell'Associazione Stampa dell'Emilia-Romagna, Serena Bersani. Nel dettaglio, si legge in una nota dell'Aser, Celli legale rappresentante della 'Editrice La Voce' che edita il quotidiano 'La Voce di Romagna', "è stato condannato per condotta antisindacale ai sensi dell'articolo 28" dello Statuto dei Lavoratori. La ricorrente - assistita dagli avvocati Alberto Piccinini del Foro di Bologna, Gianni Scenna e Massimiliano Gessaroli del Foro di Rimini - aveva contestato "l'antisindacalità del licenziamento del giornalista della 'Voce', Paolo Facciotto, membro del comitato di redazione, non solo per motivi di forma" come la mancata richiesta del nulla osta all'Associazione di stampa competente "ma, soprattutto, perché si riteneva che l'estromissione del collega fosse stata determinata dalla sua attività sindacale in redazione in seguito al mancato pagamento di molte mensilità, conflittuale con l'editore e ampiamente documentata". Il giudice del Lavoro di Rimini, Antonio Stanislao Fiduccia - prosegue la nota - ha accertato "la condotta antisindacale posta in essere dalla 'Editrice La Voce'" e ha ordinato "al legale rappresentante della società Giovanni Celli 'di cessare immediatamente dal comportamento illegittimo e di rimuoverne gli effetti'. Pertanto - si legge ancora - dichiara nullo e inefficace il licenziamento di Paolo Facciotto e 'ne riordina l'immediata integrazione nel posto di lavoro'".
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