Manca ormai poco alla consegna di Roberto Zavoli all'autorità giudiziaria italiana, nell'ambito della nuova fase dell'inchiesta Vulcano. Nel frattempo, lo stesso Zavoli si è reso protagonista di un episodio già riportato dal giornale L'Informazione, a prima vista curioso: non era riuscito a farsi cambiare un assegno e se ne era lamentato allo Sportello Consumatori. “Il problema però esiste, è reale – commenta il suo avvocato, Luca Della Balda – Perché qui c'è un uomo che non riesce a far fronte ai più normali pagamenti, anche quando è in possesso di un titolo di credito perfettamente lecito. In questo caso la questione come si risolve?”. I fatti dicono che Zavoli aveva ricevuto un assegno circolare di 12.500 euro, non trasferibile, da una banca italiana, somma rilasciata ad estinzione di una polizza vita con la Zurich Insurance. Con questa somma, Zavoli avrebbe voluto onorare i compensi degli avvocati che si occupano del suo caso, pagare le rate del mutuo e le bollette. Spese dunque comuni a chiunque. Una banca sammarinese in un primo momento aveva accettato di aprirgli un conto per cambiargli l'assegno, che era stato anche tagliato come da prassi, salvo poi chiuderlo immediatamente dopo senza portare a termine la procedura d'incasso. Stessa solfa con altra banca, che ha fornito qualche spiegazione in più, ossia che il nominativo di Zavoli è finito in “wordcheck”, una sorta di black list bancaria per cui, in base alle disposizioni di Banca Centrale, nessun istituto bancario di San Marino potrà aprirgli un conto corrente pur prendendo atto della liceità dell'operazione. L'Agenzia di informazione finanziaria ha fatto sapere all'avvocato che le banche sono libere di aprire il conto ma che nulla può autorizzare in merito. Il giudice, consultato sempre dal legale, ha puntualizzato che un simile provvedimento non rientra nelle sue competenze. Il quesito iniziale dunque resta: chi dovesse trovarsi in una situazione del genere, come potrebbe risolverla?
Francesca Biliotti
Francesca Biliotti
Riproduzione riservata ©