La Giornata della Memoria cade nel 150° dell’Unità d’Italia e ne rappresenta una tappa importante per il contributo dato al paese dagli Italiani di religione Israelita. La data della liberazione di Auschwitz da parte dell’Armata Rossa entra di diritto tra i giorni da ricordare per mai dimenticare cosa accadde durante lo sterminio nei lager a Ebrei, diversi e malati, oppositori e religiosi, zingari. Un rom di origine olandese ha testimoniato oggi al Bundestag tedesco, davanti al governo della Merkel, la follia dei giorni dell’odio. Fiori al campo della vergogna dai deportati e superstiti allora bambini col pigiama a strisce bianche e blu. Un crimine contro l’intera umanità che si perpetrò nell’umiliazione quotidiana della persona: donna, uomo e anziano, bambino ridotti a ospiti forzati, prigionieri senza colpa coi numeri tatuati sulla pelle, carne, sangue e ossa. Tutto ciò hanno trovato increduli i liberatori Russi e Alleati entrando dai cancelli pesanti dei lager oltre gli occhi appesi ai fili spinati c’erano ombre in pigiama che vagavano sole con la residua speranza della morte: perché dovremmo ricordare dopo 66 anni? Dio era lì, appeso al capestro, col bimbo penzolante, ad aspettare… Shoah: sacrificio, espiazione: Olocausto.
f.z.
f.z.
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