22 anni fa nell’allora Germania dell’est veniva abbattuta una barriera fisica, reale, che aveva separato per troppo tempo due mondi vicini ma profondamente diversi, negando la libertà ai berlinesi; nell’incredibile confusione di quella notte qualcuno dette l’ordine ai soldati di ritirarsi e, tra lacrime e abbracci, migliaia di persone dall’est e dall’ovest, scavalcando i blocchi, si incontrarono per la prima volta dopo quasi 30 anni. Insieme al muro, quel 9 novembre 1989, crollarono anche le ideologie imperanti all’epoca, veniva sancita la fine della Guerra Fredda. Ora che tutto, intorno, cambia rapidamente, oggi come allora Berlino festeggia e ricorda. Ma con la maturità e l’orgoglio di una città cosmopolita e vitale. Di muri - sia di mattoni che di pensiero - ce ne sono ancora tanti nel mondo. Dividono Paesi, città e popoli. Situazioni che esigono risposte. In gioco è sempre la pace. Nel video l’intervista ad Antonella Mularoni (Segretario agli Esteri): "Berlino è una città molto cambiata. Intanto oggi il nuovo e il vecchio, l'est e l'ovest si distinguono a fatica ed è una città che veramente ha riacquisito il suo ruolo di capitale della Germania con tutte le fatiche che sono state fatte per raggiungere questo obiettivo, ma anche credo con la soddisfazione di tutti per essere riusciti a raggiungerlo". E ancora: "E' compito della politica riuscire a comporre le difficoltà, a guardare avanti e a dare alle popolazioni che compongono un Paese il senso dell'unità e dell'appartenenza al Paese stesso".
Silvia Pelliccioni
Silvia Pelliccioni
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