In contemporanea alla nota della Giunta di Città, arriva quella del consigliere Giuseppe Maria Morganti che parla di una Città di San Marino sempre più spogliata, a causa di decisori con manie economicistiche e funzionalistiche e senza più legami con le origini. E prende come esempio il trasferimento delle funzioni religiose dalla Pieve a Murata. Quello che sta succedendo alla scuola – scrive Morganti – avrà “conseguenze ancora più gravi”.
“Una scuola non è un semplice contenitore, ma – continua - rappresenta il cuore pulsante dell’identità comune. La scuola elementare forse più di ogni altra scuola”. Soprattutto se, come quella di Ca' Caccio, collega il centro abitato al parco naturale in una esemplare simbiosi fra uomo e natura, “pensata e costruita per formare futuri cittadini che salgono dalla prima classe e arrivano in quinta attraverso un sistema di scale che segue il contorno del Monte e insegna a conoscerlo e viverlo”.
Senza scuola – conclude - il territorio diventa arido. “Ma la storia, le istituzioni, la democrazia, la libertà che fine stanno facendo? E che fine farà l’inno della scuola La Sorgente?”