Due attrici fuori dal comune (Moore/Swinton) per una pellicola dura sul cancro sfumata di colori che tendono alla comicità anche sulla morte. Due amiche, una alla fine..., in due stanze vicine attendono (una pillola), intraprendendo un cammino (un viatico fisico e interiore). Anima e carne: tutto insieme. Figure mascoline e accenti androgini delle protagoniste. Non a caso c'è una figlia della malata avuta in giovane età, assente. Una amica discretamente presente a riempire il vuoto del cuore. La domanda è, si può dire (scomodando la libertà): “goodbye” a una persona 'ferita' che vuol morire?