Dopo quasi un secolo, vivono una nuova vita. Un'estetica rinnovata, monumentale, tecnologica: il percorso di trasformazione delle Logge dei volontari è terminato, dopo circa quattro anni di lavori di restauro e ristrutturazione. L'opera faceva parte del piano regolatore degli anni '30. Dietro alla sua realizzazione c'era l'ingegnere sammarinese Gino Zani.
Era il viadotto della strada tra piazzetta Titano e il cantone, ma fu trasformato in un edificio che facesse da fondale all'Ara dei volontari. Doveva ospitare il museo del Risorgimento, ma la guerra fermò tutto. Nel corso dei decenni successivi, ospitò mostre temporanee.
Oggi diventa la sede della Galleria nazionale di arte moderna e contemporanea di San Marino. I lavori sono stati curati dall'architetto Gino Zani che ha raccolto il testimone del nonno, senza nascondere orgoglio.
Rimangono le quattro sale, di cui una semi-circolare. E' stato poi ristabilito il rapporto con l'area verde che inizialmente doveva svilupparsi su due livelli. L'edificio si serve di tecnologie non invasive per aiutare l'uomo: un ascensore per renderlo accessibile ai disabili, luci led a basso consumo, climatizzazione controllata e tende per non rovinare le opere. La nuova galleria farà parte di un percorso che parte dalle cisterne, passa per il Pianello, attraversa i giardini e arriva fino al giardino delle clarisse.
Mauro Torresi
Nel servizio, l'intervista all'architetto Gino Zani
Era il viadotto della strada tra piazzetta Titano e il cantone, ma fu trasformato in un edificio che facesse da fondale all'Ara dei volontari. Doveva ospitare il museo del Risorgimento, ma la guerra fermò tutto. Nel corso dei decenni successivi, ospitò mostre temporanee.
Oggi diventa la sede della Galleria nazionale di arte moderna e contemporanea di San Marino. I lavori sono stati curati dall'architetto Gino Zani che ha raccolto il testimone del nonno, senza nascondere orgoglio.
Rimangono le quattro sale, di cui una semi-circolare. E' stato poi ristabilito il rapporto con l'area verde che inizialmente doveva svilupparsi su due livelli. L'edificio si serve di tecnologie non invasive per aiutare l'uomo: un ascensore per renderlo accessibile ai disabili, luci led a basso consumo, climatizzazione controllata e tende per non rovinare le opere. La nuova galleria farà parte di un percorso che parte dalle cisterne, passa per il Pianello, attraversa i giardini e arriva fino al giardino delle clarisse.
Mauro Torresi
Nel servizio, l'intervista all'architetto Gino Zani
Riproduzione riservata ©