Fino al prossimo 8 maggio, nel museo dell'Ara Pacis di Roma, si possono ammirare le 170 opere provenienti dal Museo di Belle Arti di Budapest, di Henri de Toulouse-Lautrec, il pittore bohémien della Parigi di fine Ottocento.
Parigi e la Belle Époque, la vita notturna, i locali, le dive. Rappresentando istanti di vita quotidiana, Henri de Toulouse-Lautrec divenne uno dei disegnatori più richiesti nella capitale francese.
Tra il XIX e XX secolo le sue stampe affascinarono e divertirono la borghesia, tanto che gli venivano continuamente commissionati manifesti pubblicitari, di cui è considerato il precursore, per rappresentazioni teatrali, balletti e spettacoli, oltre che illustrazioni d'importanti riviste dell'epoca, comprese le satiriche. All'Ara Pacis è possibile conoscere a tutto tondo l'opera grafica dell'artista, comprese le locandine a tiratura limitata, dunque vere e proprie rarità.
Rampollo di una antica famiglia artistocratica, colpito da una malattia genetica alle ossa, Henri si inserì nel mondo libero e bohémien della Montmartre di quegli anni, che lo ispirò tantissimo. Amava anche l'ambiente frivolo dei bordelli, dove osservava le ragazze per ore. Non trascura nemmeno il tema dell'amore lesbico, trattato con grande sensibilità nell'opera “Il grande palco”. Il suo è l'animo dell'artista tormentato, ma consapevole della bellezza della vita, che rende in modo semplice, dai contorni sfumati: nessuno, dopo di lui, è stato in grado di rendere così perfetto il volto dell'imperfezione.
Francesca Biliotti
Parigi e la Belle Époque, la vita notturna, i locali, le dive. Rappresentando istanti di vita quotidiana, Henri de Toulouse-Lautrec divenne uno dei disegnatori più richiesti nella capitale francese.
Tra il XIX e XX secolo le sue stampe affascinarono e divertirono la borghesia, tanto che gli venivano continuamente commissionati manifesti pubblicitari, di cui è considerato il precursore, per rappresentazioni teatrali, balletti e spettacoli, oltre che illustrazioni d'importanti riviste dell'epoca, comprese le satiriche. All'Ara Pacis è possibile conoscere a tutto tondo l'opera grafica dell'artista, comprese le locandine a tiratura limitata, dunque vere e proprie rarità.
Rampollo di una antica famiglia artistocratica, colpito da una malattia genetica alle ossa, Henri si inserì nel mondo libero e bohémien della Montmartre di quegli anni, che lo ispirò tantissimo. Amava anche l'ambiente frivolo dei bordelli, dove osservava le ragazze per ore. Non trascura nemmeno il tema dell'amore lesbico, trattato con grande sensibilità nell'opera “Il grande palco”. Il suo è l'animo dell'artista tormentato, ma consapevole della bellezza della vita, che rende in modo semplice, dai contorni sfumati: nessuno, dopo di lui, è stato in grado di rendere così perfetto il volto dell'imperfezione.
Francesca Biliotti
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