I genio riminese del cinema italiano celebrato in Egitto come VISIONARIO. Il Lido sul Mar Rosso è la Cannes araba e il luogo ideale (topos filmico) della sperimentazione cinematografica medio orientale e mediterranea. Raccontar in terra islamica il regista - simbolo in 4 opere: OTTO E MEZZO, ROMA, AMARCORD e INTERVISTA è una novità assoluta per il mondo. Gianfranco Angelucci (“mediatore linguistico e culturale” della rassegna egiziana in collaborazione con la Cineteca di Bologna), già aiuto regista del Maestro e critico cinematografico, è il primo ad affrontare il problema: rendere in inglese le tante espressioni italiane e dialettali per una platea di cultura musulmana seppur laica attenta al privato e alle storie famigliari. “KOINÈ DIÀLEKTOS”- scrive in una nota Angelucci - idioma comune (una sorta di idem sentire popolare), che solo “il miracolo dell'arte” contrappone superando con il cuore il limite di ogni ideologia.
Che bello! pensare alle rive del mare biblico, culla di tutte le civiltà dai Faraoni a Carlo Magno passando per Greci e Romani oggi meta turistica di tanti occidentali (e romagnoli), come a un mistero in cui si celebra Fellas e le sue “fellinerie”; anche a EL GOUNA si può finalmente dire: PATÀKA e TÈKUL!? .
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Che bello! pensare alle rive del mare biblico, culla di tutte le civiltà dai Faraoni a Carlo Magno passando per Greci e Romani oggi meta turistica di tanti occidentali (e romagnoli), come a un mistero in cui si celebra Fellas e le sue “fellinerie”; anche a EL GOUNA si può finalmente dire: PATÀKA e TÈKUL!? .
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