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Arte: l'opera con i politici-performer scatena le critiche. L'artista: "Giudicatela dopo averla vista"

di Mauro Torresi
23 giu 2019
Nel servizio l'intervista all'artista Martina Conti
Nel servizio l'intervista all'artista Martina Conti

Siamo abituati a vederli durante i lavori parlamentari a Palazzo, ma da questa prospettiva non li avevamo mai osservati. Respiri profondi, gesti liberatori, fino al rilassamento finale, stesi sul pavimento dell'aula del Consiglio Grande e Generale. Quando la politica diventa arte, i rappresentanti dei cittadini si trasformano in performer. Bipartisan, come la cultura, perché nell'opera “Exercises for a polluted mind”, i consiglieri sono di ogni colore politico. Maggioranza e opposizione mettono da parte - per un momento - le divergenze nel segno dell'arte performativa.

Dietro c'è Martina Conti, artista sammarinese, 35 anni, selezionata per rappresentare la Galleria Nazionale d'arte moderna e contemporanea di San Marino alla Biennale di Venezia. L'opera è stata presentata ieri al museo Ma-Ga di Gallarate. Si tratta di un “assembramento di corpi individuali” che rappresenta il corpo politico, come si legge nella nota di presentazione, e che quindi è anche corpo sociale ed è capace di “riflettere il significato dello stare insieme”.

Ma non sono mancate le polemiche. I social si sono 'infiammati', con commenti d'indignazione: c'è chi parla di un gesto irrispettoso in un luogo centrale della vita del Paese e chi si domanda se questa sia realmente arte. Martina Conti, che ha una formazione incentrata su arte e danza svolta anche a Londra, sottolinea la collaborazione con le istituzioni nelle diverse fasi del lavoro. Tre video e sei poster compongono l'opera che dal 6 luglio sarà esposta anche alla Galleria Nazionale all'Ara dei Volontari, con un evento musicale. 

Nel servizio l'intervista all'artista Martina Conti


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