Gli Atti del Consiglio Grande e Generale sono stati al centro del secondo appuntamento organizzato dall’Archivio di Stato per svelare ai cittadini il patrimonio documentale custodito negli scaffali di Contrada Omerelli, secondo l’archiviazione ideata un secolo fa da Carlo Malagola, storico direttore dell’Archivio di Stato di Bologna. Un momento di riflessione è stato dedicato alle ultime Istanze d’Arengo, nelle quali si chiede il ripristino della forma scritta nella registrazione delle sedute consiliari. Una prassi avviata nel 1525 e proseguita fino a pochi anni fa.
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