“E’la mia fede, semplice: lo prevede il mio credo non posso fare altro” - dichiara l’eroe della settimana sul taxi giallo, Zubiru Jalloh di origine indiana, dopo aver restituito al legittimo padrone un borsone da 100mila dollari e più. Code e turni, corse brevi tante facce e storie sul sedile posteriore le persone si vedono riflesse nello specchietto e sembrano irreali come proiettate lì da un altro mondo anzi da altri mondi. Mille razze, tante etnie nuovi gruppi famigliari: afro-asiatici, ispanico-arabi, nippo - latini e indo - polinesiani ma quel signore un poco dandy molto anglosassone alla scandinava nei modi se lo ricordava bene. L’uomo, aveva lasciato la borsa piena di gioielli, denaro e preziosi, sul sedile posteriore del cab. La borsa schiacciata sotto i piedi dei clienti all’interno custodiva anche fotografie, documenti e disegni inerenti l’attività del signor Jhon James al National Arts Club di Gramecy. Grazie al satellitare e alle tracce lasciate dal turno di lavoro i due si incontrano commossi: c’è una ricompensa e l’invito a una festa ma la risposta è sempre la stessa: “l’ho fatto per fede e amo il mio lavoro”.
f.z.
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