Lo scandalo di celluloide tra muto e sonoro negli anni 20 a Hollywood perché “BABYLON È LA MIA DOLCE VITA” secondo il Premio Oscar per LA LA LAND, Chazelle. Sì è chiaramente ispirato a Fellini arrivando, stando sotto la superficie..., al 1952. Brad Pitt e Margot Robbie fanno il resto. L'industria cinematografica del tempo specchio di un paese in piena “Depressione” tra set e party mandava messaggi proibizionistici senza proibirsi nulla, anzi, una Babilonia del vizio con molti riferimenti biblici (Sodoma e Gomorra). Ma la realtà era pure peggio - a detta dei testimoni del tempo. Un film comunque controcorrente (criticatissimo negli States) raccontandosi (si parla di libertà per autore e attori, adesso, a Los Angeles) da dentro anche oggi grazie alla Paramount. Il cinema continua a cambiare: “è un'arte ancora molto giovane” - scrive Chazelle.