DREAMPARADE è ispirato al PARADE dei Balletti Russi di Diaghilev del 1917 ideato da artisti come Picasso, Satie e Cocteau in un balletto cubofuturista. Un passaggio surreale che indaga lo spettacolo originale in forma di sogno DREAM-PARADE, appunto. È “una vertigine al limite tra finito e infinito” (Marina Giovannini) una visione d'avanguardia già all'epoca. Al centro il pubblico senza il quale lo spettacolo non esisterebbe. Un non-balletto in “parade” che oggi si direbbe pop. Un esperimento dell'Opus Ballet fatto di danzatori professionisti capaci di vari registri e repertori che si piegano al sogno dello spettatore. Danza acrobatica e muscolare frammista a suoni di macchine in loop acustico ispirata al mondo circense. Un ensemble di braccia e corpi in gesti, fraseggi e intrecci, singoli o di gruppo. Una parata di anime all'unisono che sfruttano la luce rossa e i ritorni blu nel ballo in opera.
fz