“IllumiNazioni” si spegne domenica. Il gioco di parole si presta ad una edizione della Biennale dedicata alla luce. Per San Marino, ormai di casa a Venezia, è tempo di bilanci. La sua presenza, grazie ad un padiglione collocato nel cuore della laguna, non è passata inosservata. Lo dicono i numeri: oltre 25.000 visitatori. Un successo che si nutre anche del riconoscimento – giunto da più parti - del valore delle opere. “Luce in-azione” ha saputo rappresentare fedelmente il tema di questa 54esima edizione. Nel padiglione biancazzurro le opere di cinque sammarinesi, quattro italiani e due tedeschi. Uno spirito europeo – sottolinea il commissario Leo Marino Morganti - che fa dell’arte uno strumento di dialogo e confronto. E in un contesto internazionale di tale importanza, il Titano ha mostrato al mondo la sua faccia migliore. “San Marino – quella vera – è questa qui”, ha detto alla Reggenza il Segretario alla Cultura. E ha paragonato la Biennale ad una macchina del vento che scuote la foresta, scopre verità nascoste, dà forza e luce a nuovi virgulti. Ci torneremo? Spero di sì – si augura Morri. Ci sono esigenze di bilancio. Ma è anche vero che uno stato che vuole ridisegnare le sue linee di sviluppo non può voltare le spalle all’arte. Concetto ribadito anche dalla Reggenza. E’ prerogativa di una politica attenta e lungimirante - dichiarano i Capi di Stato - investire in cultura anche in momenti di crisi. Attraverso l’arte San Marino può veicolare valori universali per tutta l’umanità e rivolgere ai popoli messaggi di pace e di speranza nel futuro. Nel video l’intervista al Curatore, Valerio Pradal
Monica Fabbri
Monica Fabbri
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