Un “INCORREGGIBILE” corpo a corpo tra regista e protagonista. Coser con o contro, insieme e a fianco, di Alberto Maron (pericoloso detenuto e rapinatore condannato da criminale, dopo mezzo secolo, ormai redento a fine pena) nei suoi 48 anni di carcere scontati definitivamente, adesso... Cosa si porta dentro...? cosa tira fuori, dopo il silenzio e la rabbia, dalla libertà?! Alberto c'è sempre durante il film anche se non si vede c'è: è la prigione che non si vede mai ma si sente, così presente. Perché la pellicola è contro il carcere come luogo di espiazione che cancella le persone. Una autorappresentazione in simbiosi tra regia, finzione e realtà. Lui non ha più nessuno solo il mondo della malavita corollario del percorso di correzione e rieducazione. Una mole di documenti incredibile passa dall'ufficio anagrafe piemontese dove per una volta si rinasce ancora...
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Commento critico di Manuel Coser Regista