La Roma anni 70 autobiografica del regista (Emanuele Crialese) raccontata attraverso la madre, il matrimonio in crisi, e il punto di rottura preadolescenziale di un bambino, Andrea, nato biologicamente Adriana. Identità sessuale adolescenziale e genere maschie/femminile dell'infanzia che dipendono dalla accettazione famigliare e sociale ( in casa, tra amici e fratelli, a scuola). Il rapporto genitori-figli ridotto alla complicità di sopravvivenza tra le difficoltà coniugali di mamma e l'amore filiale allargato... Un tema delicato e inflazionato? (con molti prestiti almodovariani) che un'icona LGBT+ come Raffaella Carrà aiuta a dipanare in continue citazioni musicali, televisive e imitative (il balletto coreografico casalingo dilaga per tutto il film). IMMENSITÀ e LIBERTÀ fanno: “rumore, rumore...”.