Gli inglesi si scusarono per quelle bombe che causarono 63 vittime. Lo definirono un errore. Ma finora nessuno è riuscito a capire le reali ragioni di quella operazione che violò la neutralità sammarinese. Il professor Augusto Stacchini, sulla base dei documenti e delle testimonianze raccolte, è arrivato a definire una tesi, illustrata nel libro “La decima vittima” che ha del clamoroso: “L'obiettivo era il feldmaresciallo Kesserling capo di Stato maggiore tedesco”, sostiene Stacchini. Che Kesserling fosse pochi giorni prima a Verucchio è certo. Ci sono i documenti che lo attestano. E il professor Stacchini ipotizza che a fornire le informazioni agli inglesi siano stati il plenipotenziario Ezio Balducci e Gherard Gumpert, segretario d’ambasciata presso la Repubblica di Salò e grande amico dei sammarinesi che gli concessero, fatto straordinario, anche la residenza dopo la guerra. Però doveva essere bombardata casa Maroncelli a Verucchio e non San Marino. Gli inglesi decisero di propria iniziativa di colpire il Titano pensando che Kesserling si trovasse a Palazzo Valloni. Ma il feldmaresciallo ebbe una soffiata e si salvò. E chi era invece la decima vittima che da il nome al libro? Un soldato tedesco considerato disertore perchè si era arreso. Venne conteggiato come decimo uomo da fucilare - oltre ai nove martiri - come rappresaglia per l’uccisione di un soldato tedesco a Verucchio.
Luca Salvatori
Luca Salvatori
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