“Libri più Libri” apre la stagione 2012 con un argomento di forte impatto emotivo e un grande interrogativo morale: che vita vive il malato terminale? Il dibattito attorno al confine sempre più incerto e problematico tra vita e morte si è fatto strada nel nostro Paese e nelle nostre coscienze, scomodando intellettuali, mondo della politica e dei mass-media. Spesso la discussione ha fornito il pretesto per suggerire una regolamentazione legislativa in grado di governare “la dolce morte”. All’attenzione dell’opinione pubblica sono arrivate situazioni di uomini e donne che hanno destato commozione, indignazione, talvolta compassione.
Il giornalista Fabio Cavallari racconta in due libri le storie di uomini e donne ricoverati in strutture speciali per malati terminali, assistiti da volontari consapevoli di accompagnare queste persone non verso la morte, ma a vivere bene, nella loro piena identità e consapevolezza, quello che rimane della loro vita.
“Vivi. Storie di uomini e donne più forti della malattia” e “Il grande campo della vita” sono i titoli di questo autore che apre la rassegna di “Libri più Libri”, venerdì 24 febbraio, ore 18, presso lo Studio Antao (Fiorina di Domagnano).
Due testi che vogliono raccontare, senza pregiudizi e pensieri precostituiti, uno spaccato di realtà spesso sconosciuto, e al quale siamo tutti impreparati. Sono storie di persone e di famiglie al cospetto di condizioni spesso molto gravi, talvolta disperate, che hanno deciso di lottare ogni giorno per rivendicare il proprio diritto a vivere.
Il giornalista Fabio Cavallari racconta in due libri le storie di uomini e donne ricoverati in strutture speciali per malati terminali, assistiti da volontari consapevoli di accompagnare queste persone non verso la morte, ma a vivere bene, nella loro piena identità e consapevolezza, quello che rimane della loro vita.
“Vivi. Storie di uomini e donne più forti della malattia” e “Il grande campo della vita” sono i titoli di questo autore che apre la rassegna di “Libri più Libri”, venerdì 24 febbraio, ore 18, presso lo Studio Antao (Fiorina di Domagnano).
Due testi che vogliono raccontare, senza pregiudizi e pensieri precostituiti, uno spaccato di realtà spesso sconosciuto, e al quale siamo tutti impreparati. Sono storie di persone e di famiglie al cospetto di condizioni spesso molto gravi, talvolta disperate, che hanno deciso di lottare ogni giorno per rivendicare il proprio diritto a vivere.
Riproduzione riservata ©