Fanum Fortunae la cittadella di Vetruvio che con il Tempio della Dea Fortuna era il centro sacro di una importante colonia dell'impero romano. Fano da dentro nascosta e svelata. La cinta muraria augustèa dell'anno 9 d. C. circonda ancora l'intero abitato fortificando e conservando il centro storico come un scrigno. La porta imperiale con l'Arco d'Augusto segna ancora oggi il decumano verso il cardo maggiore. La colonia romana è lo stampo dell'odierna pianta cittadina. La basilica di SANTA MARIA ASSUNTA è la cattedrale cittadina tra le più antiche conservate perfettamente dalla soprintendenza marchigiana. Il Palazzo malatestiano testimonianza della signoria che tra Romagne e Marche ha segnato il Rinascimento è di origine trecentesca e ospita il Museo Archeologico e Pinacoteca con davanti i giardini Leopardi.
La chiesetta di San Francesco, porta aperta collegata al convento, è 700esca di stile vanvitelliano. Bastioni orientali Sangallo baluardo angolare cinquecentesco del papa Clemente VII preludono alla Rocca dei Malatesti, fortezza militare “a cerchi” dell'Alberti. In basilica del patrono e vescovo fanese è un gioiello. La chiesa di San Silvestro Papa si affaccia in pieno centro storico. Il Carnevale è l'evento dell'anno in città sin dal 1300 molto sentito dai fanesi e dai turisti che invadono per 2 settimane il paese. Cancellato nel 2022 torna quest'anno in una versione speciale ben augurale per tutto il paese in lenta ripresa economica. Sfilate per le vie cittadine e carri allegorici di fattura artigianale caratteristici dell'evento più antico d'Italia (1347). Musica e dolcetti (caramelle e torroncini colorati) sparati dall'alto su famiglie e bambini in gran quantità (e di marchigiana qualità).