Chi non ricorda queste immagini entrate di diritto nella storia. Era il 22 giugno 1986, l'Argentina si giocava i quarti di finale ai Mondiali del Messico contro l'Inghilterra, e vinse, nonostante l'irregolarità. Fu lo stesso Maradona a dare la responsabilità del gol alla “mano di Dio”. In quella stessa partita il pibe de oro segnò anche uno dei gol più belli nella storia del calcio, andando a rete dopo aver scartato cinque avversari. Un miracolo e una truffa, tutto in 90 minuti. E' un po' la metafora stessa della vita, a volte campioni, a volte guasconi, e Fabio De Santis ha voluto raccogliere i tanti episodi emblematici, con piccoli imbrogli, stratagemmi, o grandi colpi di fortuna o di abilità che costellano la storia sportiva ma anche il quotidiano di ognuno di noi.
Altro episodio emblematico, quello di Heinrich Ratjen, che alle Olimpiadi di Berlino del 36 si presentò come Dora, gareggiando nel salto in alto femminile. Anni dopo disse di averlo fatto su richiesta della gioventù hitleriana. In questo caso fu dunque truffa di Stato. Ma in questi episodi quanto c'è di miracoloso e quanto di truffaldino?
[Nel servizio l'intervista a Fabio De Santis, scrittore]
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Altro episodio emblematico, quello di Heinrich Ratjen, che alle Olimpiadi di Berlino del 36 si presentò come Dora, gareggiando nel salto in alto femminile. Anni dopo disse di averlo fatto su richiesta della gioventù hitleriana. In questo caso fu dunque truffa di Stato. Ma in questi episodi quanto c'è di miracoloso e quanto di truffaldino?
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