1950, il villaggio altoatesino di Curon viene letteralmente “AFFOGATO” dall'acqua di 2 laghi, RESIA e di MEZZO causa una grande diga progettata durante il Fascismo dalla Montecatini e conclusa dalla Montedison. Più di 500 ettari e 163 case (fatte esplodere) spariscono e la vallata riempita d'acqua fino all'orlo a formare il maggior bacino idrico dell'Alto-Adige. Nei decenni abitanti e paesino verrà ricostruito a monte. Solo il campanile medioevale della pieve risparmiato dagli artificieri rimane a fior d'acqua, svetta come conficcato dentro al lago a ricordarci che da lì è passata la storia tra Austria e Italia con la Prima Guerra mondiale a spazzare vie vite. OHT (Office for a Human Theatre), partiture dell'estone Arvo Pärt che a partire dal suono delle campane ha musicato la performance. Regia di Filippo Andreatta sul tema dell'ambiguità uomo/natura nel paesaggio dei contrasti oppositivi. CURON/GRAUN è storia politica, emergenza sociale, drammaturgia immaginativa che si fa contemporaneità.
fz