Il (tragico) punto di vista ungherese sulle camere a gas durante l'olocausto degli Ebrei nei campi di sterminio nazisti. Gli americani premiano a Hollywood la storia dell'Ungheria menzionandone il grande cinema impegnato sulla shoah anche per attori e regia geniali nella storia del FIGLIO DI SAUL un ebreo delle squadre di “giudei” organizzate a forza dai nazi nei SONDERKOMMANDO ai forni crematori. Nella disperazione dolorosa e silenziosa dello sterminio sistematico il protagonista vede o pensa di veder, immagina o sogna crudelmente di rintracciare, il corpo dell'amato figliolo maschio, sparito dal lui, comparso ( e ricomposto!?) tra i morti...
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