I Chassidim sono una comunità fondata in tempi vicini (1750) rispetto alla plurimillenaria tradizione ebraica eppur vivono secondo costumi considerati antichi e ultraortodossi: pure loro hanno avuto qualche problemino di riconoscimento del rito (rabbini e lettura della torah: kabbalàh ‘popolare’) ma non sono una comunità chiusa e ostile; il film della regista ‘convertita’( molto vicina alla comunità) Burshtein lo prova.
Controcorrente, soprattutto adesso, l’Italia la premia e riconosce il valore artistico e culturale dell’operazione filmica sostenuta da fondazioni ebraiche e ministeri israeliani.
L’attrice protagonista (Shira nella storia), poi, poco conosciuta ma certo non sconosciuta… è interprete del ruolo, di livello; e anche nel suo paese lo sanno. Il film è ‘giudaico’moderno fino all’osso… sin nelle ultime maestranze di scena, macchinisti e tecnici compresi, titoli di coda e musiche (pop - folk) sono lì a dirci che Israele esiste e vive in mezzo a noi… non a caso passa nelle sale italiane e poco in quelle europee: ma per fortuna che c’è Rimini “al Settebello”!
“Shalom” e “maze(a)l tov” sono le parole- guida dell’intera sceneggiatura, significano salute e buona sorte, ma sempre in nome del Dio biblico. Tutto ruota intorno all’Altissimo lasciando lo spazio giusto (possibile?) giù in basso agli uomini: il tempo di amarsi nei modi consentiti dalla legge dei rabbini chassidici, basata sulla lettura del sacro che c’è in ognuno: donna e uomo “per noi pari son” naturalmente distinti -come nel Vangelo- riuniti nella famiglia saldati nei figli.
Poscritto
Secondo noi il film ( scritto e interpretato soprattutto da donne) è potentemente femminile al limite del femminismo.
Fz
Controcorrente, soprattutto adesso, l’Italia la premia e riconosce il valore artistico e culturale dell’operazione filmica sostenuta da fondazioni ebraiche e ministeri israeliani.
L’attrice protagonista (Shira nella storia), poi, poco conosciuta ma certo non sconosciuta… è interprete del ruolo, di livello; e anche nel suo paese lo sanno. Il film è ‘giudaico’moderno fino all’osso… sin nelle ultime maestranze di scena, macchinisti e tecnici compresi, titoli di coda e musiche (pop - folk) sono lì a dirci che Israele esiste e vive in mezzo a noi… non a caso passa nelle sale italiane e poco in quelle europee: ma per fortuna che c’è Rimini “al Settebello”!
“Shalom” e “maze(a)l tov” sono le parole- guida dell’intera sceneggiatura, significano salute e buona sorte, ma sempre in nome del Dio biblico. Tutto ruota intorno all’Altissimo lasciando lo spazio giusto (possibile?) giù in basso agli uomini: il tempo di amarsi nei modi consentiti dalla legge dei rabbini chassidici, basata sulla lettura del sacro che c’è in ognuno: donna e uomo “per noi pari son” naturalmente distinti -come nel Vangelo- riuniti nella famiglia saldati nei figli.
Poscritto
Secondo noi il film ( scritto e interpretato soprattutto da donne) è potentemente femminile al limite del femminismo.
Fz
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