Simona Meriggi racconta “Le parole che fanno male”: bullismo e cyberbullismo sul palco, attraverso testimonianze, interviste, coreografie e filmati. Tanti linguaggi per leggere un fenomeno purtroppo da tempo radicato, ma anche pericolosamente amplificato nell'era dei social. Strumento alla portata di tutti, può colpire chiunque e dilata il senso del limite nella facilità di utilizzo di immagini e parole, nell'immediatezza dei riscontri. Salgono le vittime, si allarga la fascia d'età colpita, non più solo quella scolare. Una storia su tutte assunta a paradigma e raccontata nuovamente nella sua drammaticità per sensibilizzare: Carolina Picchio, suicida a 14 anni colpita proprio da quelli che credeva amici.
Eventi per le donne, contro la violenza in tutte le sue dimensioni: al Dipartimento di Scienze Umane, ieri, Lucia Tralli, che indaga interconnessione tra media e gender studies, ha guidato il seminario “Body positivity e media: nuova stagione nella rappresentazione dei corpi, voluto dal Gruppo Lei (laboratorio di educazione all'identità di genere), Università e Authority Pari Opportunità.