Una pagina inedita illumina gli anni più bui del nostro tempo. Un omaggio a San Marino: parla del cuore del suo popolo, capace di accogliere e persino nascondere uomini, donne e bambini in fuga dalle persecuzioni. Non c’erano solo 100mila sfollati romagnoli nelle case e nelle gallerie. C’erano anche molti ebrei. Il Viale delle Rose – 11 anni di ricerche, toccando 12 paesi – viaggia alla scoperta di una presenza mai approfondita prima, ne disegna la mappa, partendo dall’ora zero, una cesura nella storia. 26 giugno 1944, la guerra irrompe, drammaticamente e a sorpresa nei destini di un popolo da sempre neutrale. Foto e scritti escono dai cassetti, ma la verità dei documenti è solo il contorno di una vicenda, che sono i ricordi a ricomporre con inaspettata oggettività. “Era ora, è arrivato il momento di parlarne! – dice Rav Luciano Caro, rabbino capo di Ferrara e delle Romagne. Il libro rivive sul palco del Titano, un viaggio nella memoria di chi allora era solo un bambino. Ricordando nomi, volti, luoghi, restituiscono uno spaccato dell’umanità di quel tempo. Divertono, commuovono. Sembrava una bambina, aveva i capelli ricci e lunghi, ma era un bimbo: se lo ricordano quasi tutti Edzio. Edoardo Brambilla è tornato, abbraccia gli amici di un tempo, dopo 67 anni. E diviene simbolo per tutti gli altri ebrei, quando dice: “Grazie, San Marino”.
Annamaria Sirotti
Annamaria Sirotti
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