Lo spettacolo tratto e fedelmente tradotto dal testo crudo e spiazzante dell'americano Israel Arthur Horovitz (tradotto in tutto il mondo con oltre 70 testi teatrali sulla violenza urbana e la classe media tra assurdo e thriller psicologico) è prodotto dai Teatri di Bari/Teatro Kismet. Il copione ha un incipit leggero (due amici complici scherzano diveriti in modo goliardico sul ritorno in paese di Margy una compagna di scuola che vuole rivederli) con epilogo tragico (la protagonista ormai lontanissima dalla vita locale riporta a galla problemi e situazioni rimosse da tempo). Pièce attuale quasi da pezzo di nera in cronaca sulla violenza sessuale. Dialoghi pungenti e partiture fisiche, livide scansioni luminose e sonore, che stravolgono lo spazio scenico secondo le scelte registiche di Teresa Ludovico. I capovolgimenti narrativi e drammaturgici ci portano in “un cono d'ombra che ci abita” tutti.
fz