La radice latina della parola CULTUS deriva da cura e tradisce l'origine nei concetti di cultura, coltivare, e culto: corpo e spirito. Le musiche di David Lang, la fiaba di Andersen e il Vangelo Secondo Matteo di Bach, completano l'opera. Sembrano contraddizioni creative quelle di Zappalà perché la danza contiene sapori carnali e trascendenza artistica. I versi drammaturgici di Nello Calabrò saldano i linguaggi espressivi: la parola e il gesto coreografico. L'arte del danzatore coreografo è pura fluidità.