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Il documentario “La superstizione della libertà” presentato in udienza ai Capitani Reggenti

di Maria Letizia Camparsi
2 feb 2022
Nel video Valentina Rossi e Antonio Prenna
Nel video Valentina Rossi e Antonio Prenna

A Palazzo Pubblico la Reggenza ha visto in anteprima un estratto del nuovo documentario che racconta i passaggi salienti della storia millenaria del Titano. La versione integrale andrà in onda su San Marino Rtv domenica 6 febbraio alle 20.50. A guidarci nel racconto sono Verter Casali e Valentina Rossi, stimati docenti e studiosi della storia della Repubblica. Il titolo “La superstizione della libertà – perché San Marino è uno Stato indipendente?” trae ispirazione dalla famosa frase pronunciata dal Cardinale Giulio Alberoni, che appunto definì i sammarinesi come “fieri montanari, superstiziosi della loro libertà”. L'obiettivo di quest'opera è infatti quello di spiegare la genesi di questa lunghissima indipendenza. "Il nostro lavoro parte dall'antichità - spiega Valentina Rossi -, quindi ovviamente è una semplificazione, vuole essere un lavoro per il pubblico più vasto. Vuole essere semplice, accattivante e chiaro". Il documentario è stato realizzato durante l'estate scorsa, con la collaborazione degli Istituti Culturali e con il patrocinio della Segreteria alla Cultura.



 Definito dai Capitani Reggenti “un importante strumento per far conoscere e apprezzare, anche al di fuori dei confini, la nostra Repubblica, la sua storia e le sue istituzioni. Una vicenda esemplare, frutto della tenacia e passione con cui i Sammarinesi hanno saputo difendere la propria libertà”. L'idea è nata in continuazione con la produzione precedente: "Segue l'altra nostra produzione 'Le Tre Penne' - conferma il regista Antonio Prenna -, dedicata alle torri di San Marino. Vorremmo arrivare anche al 900 con il prossimo lavoro, perché questo documentario finisce con l'Unità d'Italia e la convenzione con San Marino, che sancisce l'esistenza ufficiale della nostra Repubblica".

Nel video le interviste alla storica Valentina Rossi e al regista Antonio Prenna






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