Un film sull'autunno esistenziale di un uomo politico morto ad HAMMAMET in Tunisia lontano da casa, in esilio. Storia e vita intrecciate in modo non politico e militante - secondo la sceneggiatura originale - per parlare dell'uomo utilizzando nomi e situazioni con personaggi anche di fantasia ma credibili e probabili. Maschera (trucco e lavoro interpretativo durato mesi) di Favino e musiche da oscar di Piovani. Una personalità di potere che perde il potere e va verso la morte senza essere un latitante, indagato già condannato a priori (seppur molto considerato, rispettato, preparato e sempre all'altezza) finito prima di essere giudicato, dentro un semplice film può sollevare soltanto domande. L'attore che interpreta Craxi dopo Hollywood e la prova d'autore con Buscetta di Bellocchio è così convincente da stupire la figlia di Bettino, Stefania e il nipote Federico, entrambi commossi. Pierfrancesco Favino esce vincete dalla pellicola ancor prima della prima romana in sala. Dice di aver “empatizzato con l'umanità del politico socialista milanese” per la sua vita a pezzi, rinchiuso in una neanche tanto dorata villa-prigione-tomba, che per qualcuno è un sepolcro...
fz