Dal 1450-65, nei secoli e tra due millenni ad oggi, la “Vergine incinta” di Piero nato a Borgo di Santo Sepolcro d'Arezzo ha fatto molti viaggi, dalla chiesa alla cappella del cimitero al museo e viceversa, per varie cause: guerre, terremoti e restauri, mantenendo inalterata la sua luminosa bellezza PIENA DI GRAZIA (“Vergine e madre, figlia del suo figlio,” Dante: canto XXXIII, Paradiso). Oggi il contenzioso tra comune, soprintendenza e diocesi, continua a suon di sentenze del Tar e ricorsi al Consiglio di Stato e per ora vince il ministero che la vuole 'reclusa' in convento mentre un'interrogazione parlamentare la riporterebbe in una sede museale cittadina: il rebus continua nonostante Sgarbi abbia detto: “non aff(l)iggete più l'opera, restituitele il significa di ex voto”. Complessità della collocazione e ancor più della fruizione per turisti (lenti non da toccata e fuga!) e pellegrini devoti grazie alla pietà popolare inalterata nei secoli. Sacralizzare il vero e dare al sacro l'evidenza, perché: “l'suo fattore non disdegnò di farsi sua fattura”.
fz