Tema fondamentale nella memoria dell’Europa, l’emigrazione è spesso argomento di riflessione, di studio, di rappresentazione pittorica, come avviene nei quadri di Ivo Batocco, riuniti nella mostra “La rotta della Speranza” che sarà inaugurata venerdì 3 maggio a Grenoble. I sammarinesi e le sammarinesi residenti all’estero mantengono un forte legame con la Repubblica d’origine e da questi legami nascono anche collaborazioni culturali. La mostra, patrocinata dalla Segretaria di Stato per gli Affari Esteri e co-promossa dal Museo dell’Emigrante dove è stata allestita nei mesi di ottobre – novembre 2012, è organizzata in Francia grazie all’impegno di Eliane Rastelli, Console della Repubblica di San Marino a Grenoble, in collaborazione con il Console Generale d’Italia a Lione e il Sindaco della Città di Grenoble, deputato del Parlamento francese. Partner dell’iniziativa anche l’Istituto Culturale Italiano di Lione.
L’emigrazione ha coinvolto un alto numero di cittadini e cittadine, a San Marino, in Italia, in altri Paesi d’Europa. Le opere del Maestro Ivo Batocco restituiscono un volto e un’identità ai numeri delle statistiche e l’arte diventa il racconto di un’esperienza storica e sociale. Nei quadri che saranno esposti a Grenoble si ritrovano gli elementi centrali di ogni emigrazione: il distacco dal proprio Paese, la stanchezza che viene da un lavoro duro, i risparmi contati ed inviati a casa, la forza dei legami affettivi che nessuna distanza riesce a sciogliere.
Questi volti, queste donne e questi uomini sono testimoni di una forza generosa, eredità fondamentale che ci consegnano.
La mostra, curata da Alberto Mazzacchera, rimarrà aperta fino al 19 maggio al Musée de Peinture di Grenoble, per poi essere esposta nei prossimi mesi in Lussemburgo, in Belgio, a Roma e ad Assisi.
L’emigrazione ha coinvolto un alto numero di cittadini e cittadine, a San Marino, in Italia, in altri Paesi d’Europa. Le opere del Maestro Ivo Batocco restituiscono un volto e un’identità ai numeri delle statistiche e l’arte diventa il racconto di un’esperienza storica e sociale. Nei quadri che saranno esposti a Grenoble si ritrovano gli elementi centrali di ogni emigrazione: il distacco dal proprio Paese, la stanchezza che viene da un lavoro duro, i risparmi contati ed inviati a casa, la forza dei legami affettivi che nessuna distanza riesce a sciogliere.
Questi volti, queste donne e questi uomini sono testimoni di una forza generosa, eredità fondamentale che ci consegnano.
La mostra, curata da Alberto Mazzacchera, rimarrà aperta fino al 19 maggio al Musée de Peinture di Grenoble, per poi essere esposta nei prossimi mesi in Lussemburgo, in Belgio, a Roma e ad Assisi.
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