
In visita a San Marino, Emilio Isgrò: l'artista concettuale di fama internazionale incontra i Segretari di Stato Lonfernini e Pedini Amati per gettare le basi di future collaborazioni. L'occasione per il padre dell'arte della "cancellatura" anche di riflettere sulla realtà di oggi.
"Le prospettive - rivela Isgrò - sono quelle che la Repubblica di San Marino ha sempre avuto, e sono quelle di una libertà che deve dare qualcosa agli altri, non di una libertà coercitrice delle attese degli altri. Mi è stato chiesto, il progetto parte da un'idea, da un input, di fare qualcosa per la città, forse un monumento, una scultura in un luogo adeguato, e io questa prospettiva la vedo bene, in vista di qualcosa che se c'è l'entusiasmo generale dei sanmarinesi può nascere. Vorrei in qualche modo che la piccola San Marino invadesse con le proprie prospettive sull'arte intanto il resto del mio paese che è l'Italia, però non posso dimenticare che San Marino parla italiano, quindi è un paese di lingua italiana, possiamo dialogare bene con l'arte, con la cultura e anche con quella eredità di affetti legata al Pascoli che vede la vostra meravigliosa realtà, il vostro stato immerso in una "visione azzurra".
Maestro, lei è conosciuto a livello internazionale per l'arte della cancellatura, Le chiedo allora che cosa cancellerebbe della realtà di oggi? "Beh, cancellerei l'indifferenza a tutto, - risponde - cancellerei soprattutto la prospettiva di un mondo che si affida al profitto immediato cancellando il profitto futuro che è affidato soprattutto ai giovani. Questo che agisce oggi non lo vede, non lo capisce, siamo affidati a grossi galeoni che rischiano di affondare, noi lo impediremo".