I colori tenui della Sassari del regista, sul mare d'inverno (lungo il litorale e nel quartiere Latte Dolce), disegnano due solitudini che s'incontrano. “i cani che muoiono soli” sono il sessantenne Rudi ( un malvivente locale) e la figlia malata Susanna (abbandonata a se stessa). Sceneggiatura tratta da una storia vera. Un piccolo mondo che alla fine chiede sempre il conto. Due destini che si sfiorano appena nonostante il legame di sangue non si toccano mai anche dopo la morte della madre. Prendersi cura di chi soffre non comprende la violenza unica fonte di sopravvivenza per il padre malavitoso. La paura di rimanere soli alla fine della vita è un tema che sfiora tutti. La storia del tempo perduto che ci perseguita.