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La lapide della discordia

8 feb 2012
La lapide della discordia
La lapide della discordia
Sul Titano è arrivata nelle scorse settimane: una lapide in marmo rosa, 1 metro per 1 e 50, a ricordo della visita pastorale di Papa Ratzinger sul Titano, il 19 giugno scorso. Dalla diocesi di Pennabilli la lastra già incisa è stata inviata al Rettore della Basilica, don Lino Tosi, e al momento è in attesa di ricevere la prevista autorizzazione da parte della Commissione Monumenti. Stando alle indiscrezioni ci sarebbe qualche perplessità: sulle dimensioni e sull’armonia con le altre targhe commemorative, già presenti alla Pieve. Ma a sollevare rilievi sarebbe il mancato confronto preventivo. La lapide cioè è arrivata sul Titano bell’e pronta e qualcuno avrebbe trovato da ridire su questo. Voci, che nessuno però conferma. Lo Stato è chiamato a sostenere i costi della lastra e la Commissione Monumenti ad autorizzarne la posa. “Noi – spiega il presidente, Alex Righi – non siamo tenuti a dare giudizi estetici ma ad applicare le norme per valutarne l’impatto, la sua collocazione nel contesto monumentale, e questo faremo nella prossima riunione”. Righi ricorda il dialogo costante in occasione del recente intervento di restauro e sottolinea come, invece, questa volta ci si sia trovati di fronte al fatto compiuto. “In un luogo in cui i simbolismi sono fondamentali – aggiunge – è lecito fare qualche riflessione, comunque valuteremo in piena serenità”. Il Rettore della Basilica, don Lino Tosi, ci tiene a precisare che non c’è stato mai alcuno scontro con la Commissione Monumenti e che la lapide è stata preparata dalla curia di Pennabili, realizzata e poi spedita a San Marino per la sua collocazione. E’ sorpreso di sapere che la cosa possa aver sollevato qualche polemica ma ribadisce di non essere a conoscenza di nessuna frizione. “Non conoscevo il testo e neppure le modalità di fattura, materiale compreso. Il vicario generale mi ha comunicato che la targa era pronta e mi sono limitato ad avviare la procedura prevista per legge”. Si dice meravigliato anche l’architetto Leo Marino Morganti, il tecnico che segue tutti i lavori in Basilica. “Mi sembrava tutto pacifico – commenta – la lapide è delle dimensioni adatte ad essere collocata dove previsto, sul lato destro della porta principale, a lato di quella che commemora la visita di Giovanni Paolo II. Il 10 gennaio – aggiunge - abbiamo inviato una comunicazione alla Commissione, come previsto, e siamo in attesa di ricevere la regolare autorizzazione”.

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