La favola è storia della letteratura per l'infanzia e del cinema da Oscar del dopoguerra ma diventa per lo scenografo ossessione del possesso: Le scarpe rosse cambiano, dentro, Karen. Le scarpe costringono la protagonista a ballare senza sosta contro la sua volontà mentre la partitura elettronica e la drammaturgia del balletto puntano sulla seduzione dell'avere. Niente redenzione dalla prova d'amore legata alla morte della madre in cielo la bambina è l'equivalente della donna che perde ogni risonanza del bene. Oggi consumiamo tutto e vediamo nell'oggetto 'rosso' da possedere oltre a uno status un mezzo per alimentare l'ego a scapito dell'altro.