Dopo bombardamenti e distruzioni, sin dal 1 novembre del '43, furono centinaia i morti e feriti tra il litorale e il Monte migliaia le persone in galleria a San Marino e nei rifugi di fortuna lungo la Consolare che portava sul Titano. Desolazione, distruzione lungo le valli e ai confini, tanta desolazione non solo per i bombardamenti e le incursioni. Scontri armati tra britannici, nepalesi e tedeschi, si protrassero fin dentro il confine della libera Repubblica indipendente che ospitava profughi, sfollati, ebrei e sbandati dopo l'Armistizio, riparati nella cara Terra della Libertà.
Lo storico sammarinese Verter Casali ricorda a futura memoria per i più giovani il tributo di sangue dei nostri padri sin dal Bombardamento del 26 giugno 1944 con oltre 200 morti a fine conflitto in territorio, il 20 settembre, dopo il Fronte.
fz
Intervista con VERTER CASALI Storico sammrinese