Testimonianza di esperienza vissuta e di attualità per ricordare, per sensibilizzare, invocando libertà per le donne iraniane. Apre introdotta dal Segretario alla Cultura Andrea Belluzzi l'esposizione di Conrad Mularoni: scatti che portano all'oggi il suo reportage del 2019; viaggio in Iran, partito da Teheran, toccando poi decine di città. Dalla capitale alle province, istantanee di donne, nei diversi modo di vivere e di stare, in situazioni e luoghi molteplici: donne in moschea, nei bazar, donne in strada e nelle piazze.
Quelle con l'hijab - il velo, obbligatorio - quelle che il corpo lo coprono tutto, ad eccezione degli occhi. Hijab oggi diventato drammaticamente simbolo di libertà negata e diritti calpestati, dalla morte di Masha Amini, colpevole di aver indossato il velo in maniera inappropriata, fino alle manifestazioni nel Paese e alla loro repressione, generando altra morte, con le torture e le esecuzioni del regime. Un filo corre da quel viaggio all'oggi proprio nella struttura, nell'allestimento della esposizione: dalle stampe di donne, alla sezione che presenta scatti di Mularoni tratti dai media, giornali e tv, nell'attualità. Documentando proprio la voglia di riscatto di un popolo, che scende in strada per la libertà.