Danze sfrenate, ballerine coloratissime. Si è chiuso sulle note di Waka Waka, già un tormentone, il concerto di Soweto. Non c’era, ma è stata la sua serata. A Nelson Mandela è andato il grazie di tutto il suo Paese per aver reso possibile il sogno di rendere il Sudafrica il palcoscenico dei Mondiali di calcio. Imponente il colpo d’occhio all’Orlando Stadium. Un trionfo dei colori del vessillo nazionale: il nero, il giallo, il verde, il bianco e l’azzurro. “Siamo una nazione rock e cool”, ha detto il pittoresco presidente Jacob Zuma; applauditissimo il premio Nobel, per la pace Desmond Tutu. Ma è stata la musica a farla da padrone. Sul palco artisti sudafricani, ma anche star internazionali del calibro di Alicia Keys, dei Black Eyed Peas. La più attesa era comunque Shakira; versione biondissima. E’ stata lei a fare impazzire la platea con il suo cavallo di battaglia - Hips don’t lie - e naturalmente con l’inno dei Mondiali.
Gianmarco Morosini
Gianmarco Morosini
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