Gli aumenti della mensa per nidi, infanzia ed elementari scatenano il malcontento delle famiglie interessate. Chiedono che i problemi di bilancio non vengano fatti ricadere sulle spalle dei più deboli, e per protesta i genitori hanno avanzato l’ipotesi di non pagare il servizio. L’Associazione Pro Bimbi non prende posizione, ma intende promuovere un confronto con le istituzioni. Confronto che ieri non c'è stato, lamenta l' Associazione, perchè il responsabile alla pubblica istruzione non ha risposto alle domande. Il segretario Morri ha precisato oggi che le rette, così come la mensa, erano ferme da più di 6 anni. E gli aggiornamenti sono comunque inferiori al circondario. Un alunno delle elementari costa allo Stato circa 9mila euro all’anno. Nel pasto, salito a 5.50 per i nidi, e a 4 euro per infanzia ed elementari, è compresa anche la merenda. Lo Stato interviene per altri 3 euro, dal momento che uno studio ha stimato di 7 euro il costo pro capite della mensa. Sia per gli alimenti, che per personale e attrezzature. “I plessi hanno tutti la cucina interna, menù elaborati da esperti nutrizionali, e i cibi – prosegue il segretario all’Istruzione – vengono scelti in base alla qualità. Legati al territorio e con l’introduzione di prodotti biologici e tipici”. Uno sguardo particolare ai 300 bimbi degli asili nido per i quali il contributo delle famiglie alle spese sostenute dallo Stato ammonta all’8%.
Giovanna Bartolucci
Giovanna Bartolucci
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