Miniere a San Marino: un convegno e un libro con l'Ordine dei Geologi

San Marino terra di miniere. Quella di lignite ad Acquaviva, quella di zolfo a Faetano. Vene similari a quelle che si trovavano in Romagna, da Brisighella a Sogliano, a Perticara, nella Valmarecchia e che nel secolo scorso portarono a sviluppare, accanto alle ricerche minerarie, vere e proprie attività estrattive. Un libro per documentare, curato da Cristina Ravara Montebelli della società di Studi Storici per il Montefeltro, presentato in una serata voluta dall'Ordine dei Geologi di San Marino. Proprio da Cristiano Guerra e Conrad Mularoni un contributo sulle miniere di San Marino: i rilievi effettuati già nei primi anni dell'800, fino alla nascita di realtà dedicate, se pur con vita breve. E' del 1863 la Società Sammarinese per l'escavazione delle miniere sulfuree”. Un nuovo impulso nel '900, sia per quanto riguarda la normativa con la “legge sulle miniere” del 1919, sia con le collaborazioni e i contatti con le realtà dei territorio limitrofi, come l'iter che portò il governo all'autorizzazione per ricerche, concessione e coltivazione di miniere alla Società Zolfi, che già operava in territorio romagnolo.
Indagata anche la dimensione produttiva dei giacimenti: una mezza dozzina di operai impiegati nella miniera di Faetano con materiale venduto prevalentemente fuori territorio, prima della chiusura nel 1934 a causa dei costi di estrazione troppi alti.
Una ricerca corredata anche da documenti d'archivio, nell'intervento di Claudia Malpeli e Vanna Tabarrini della Biblioteca di Stato: dalle cartografie dell'epoca, pubblicazioni su riviste e giornali, atti del Congresso di Stato e leggi del Consiglio Grande e Generale.