Lo spettacolo è stato tradotto, interpretato e diretto da Mario Perrotta. Volutamente scarna la scenografia, con solo otto sgabelli ai bordi del palco ed un rettangolo al centro, il perimetro dell’esistenza. Ricercati i costumi, bravi gli attori spesso impegnati in vere e proprie prove di virtuosismo all’ultimo respiro. Con il Misantropo il regista inizia un’indagine sull’individuo sociale che si svilupperà nei prossimi anni in una trilogia. Nel video l'intervista a Mario Perrotta (Regista)
g.b.
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