Granaroli da buon appassionato di fotografia e artigiano ceramista è un 'certosino' anche nell'esporre ritratti in bianco e nero in mostra nel chiostro dell'antico Monastero San Francesco. I suoi piccoli gioielli frutto del lavoro ventennale -da artista dell'immagine, 'orafofotografo', che rende duttile il ricordo- sulla nostra storia. I ritratti rappresentano il suo paese, davvero, sono anche “il sentire” di chi lo vive. Facce e ambienti vissuti a San Marino da dentro. Visi e pose, gesti conosciuti dai più nelle figure di personaggi, che hanno fatto e fanno le vicende della nazione, intesi come luoghi della memoria e della esperienza quotidiane. Il nostro “difende, fa onore arricchendo, la storia sammarinese” -secondo Renato Di Nubila nella prefazione del volume-catalogo.
Quelle donne e quegli uomini sono i nostri perché di Gabriele Granaroli: li ha “visti così” come stanno: rimangono impressi nella mente e nel cuore di chi li frequenta ( i Sammarinesi) anche se alcuni non sono più vivono ancora grazie al fotografo-testimone in tanti piccoli atti d'amore messi in fila negli anni in modo concreto, (uno scatto in stampa 'rossa' prima del digitale e un clic per il computer b/n dal 2000 ai giorni nostri): il lavoro di una vita.
fz
Quelle donne e quegli uomini sono i nostri perché di Gabriele Granaroli: li ha “visti così” come stanno: rimangono impressi nella mente e nel cuore di chi li frequenta ( i Sammarinesi) anche se alcuni non sono più vivono ancora grazie al fotografo-testimone in tanti piccoli atti d'amore messi in fila negli anni in modo concreto, (uno scatto in stampa 'rossa' prima del digitale e un clic per il computer b/n dal 2000 ai giorni nostri): il lavoro di una vita.
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