Il rosa della notte sammarinese era un po’ sbiadito. Tanti gli appuntamenti musicali, ma troppo poche le persone nel centro storico. E’ anche vero che chi viene in riviera per il capodanno dell’estate difficilmente si allontana dal mare. Stefano Raggi – di San Marino 2000 – invita ad essere positivi, a vedere il bicchiere mezzo pieno. “Senza la notte rosa – dice – ci sarebbero state ancor meno persone”. “Basta lamentarci, rimbocchiamoci le maniche”– è il suo grido di battaglia. Raggi lancia l’appello ad essere imprenditori di se stessi, a mettere in campo idee, a cercarsi i clienti da soli. Inutile aspettare che il lavoro cada dal cielo. E chiede ai commercianti di stringersi intorno alle proprie categorie. “In questo momento di crisi non vanno lasciate sole. Ultimamente – spiega – si stanno dando da fare come non mai.” Un unico rammarico: venerdì molti negozi erano chiusi. Un errore – secondo Raggi – seguire unicamente i grandi eventi. Considerazione che trova pienamente d’accordo anche il Presidente dell’unione commercianti Carlo Lonfernini. Si tratta di un problema annoso. Da tempo – ci spiega – l’associazione cerca di convincere gli aderenti. La situazione, a dire il vero, è migliorata rispetto al passato. C’è una maggiore presa di coscienza, anche se è ancora troppo alta la percentuale di chi chiude le saracinesche perché “tanto non c’è gente”. Difficile cambiare la mentalità di certi negozianti. E confida nella nuova legge sul commercio che limita drasticamente i periodi di chiusura, e i cui effetti dovrebbero manifestarsi il prossimo inverno.
Monica Fabbri
Monica Fabbri
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