“Habemus papam” dopo l’annuncio del protodiacono cardinal cileno Medina, papa Ratzinger, abbraccia idealmente la gente in piazza benedicendo il mondo col suo sorriso inequivocabile: il 265° successore diretto dell’apostolo Pietro, dopo un polacco e un bavarese, “Benedictus” lo chiamano i giovani tedeschi e lui da allora in segno di gratitudine carezzerà idealmente le genti che lo accoglieranno, mostrando i palmi delle mani con le dita affusolate da pianista sfiorerà ogni volta il cielo toccando l’aria di tutti i luoghi del globo visitati in 6 anni; da giugno scenderà a San Marino facendo il medesimo gesto: salutando, pregando e abbracciando ognuno, come fosse tutti. Un vero e proprio pool organizza spostamenti e incontri: religiosi, mediatici, istituzionali. Il papa sa di poter gettare uno sguardo sulla diocesi da pellegrino incontrando il vescovo, la Reggenza, i giovani, le suore, i religiosi, gli ammalati e le famiglie, abbraccerà tutti e ciascuno come fece il 19 aprile 2005 alle 19.00 dopo l’”annuntio vobis” mulinando dolcemente nel vento le mani.
f.z.
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